Deep fakes keep it real
Deep fakes keep it real
La morale di questo evento storico è che la morale è un evento storico.
Una ventina di anni fa Anonymous diffuse su internet filmati e immagini pornografiche spintissime realizzate con la tecnologia deep fake e la società cambiò per il meglio.
I filmati ritraevano in atti osceni ogni utente dei social che nel corso degli anni aveva postato anche solo una foto di sé. I boomer che postavano i selfie dalla macchina, le adolescenti che mettevano sui social foto in costume a gennaio, i figli di chi riteneva una buona idea condividere le immagini dei pargoli senza consenso. Quasi tutti erano finiti in quei video. A quel punto tutti furono costretti a sopportare giudizi e a dibattere pubblicamente la propria vita intima. Un po’ come era stato per decenni per le persone omosessuali.
Una volta elaborata quella valanga di contenuti in cui il vero era indistinguibile dal supposto, il pudore iniziò a venire meno. Il fiume di accuse e giustificazioni che seguì la diffusione dei video si esaurì nel giro di qualche settimana e servì a superare l’imbarazzo sul tema permettendoci così di raggiungere la completa libertà sessuale. L’emancipazione, abbiamo scoperto, non arriva quando si riescono a giustificare efficacemente le proprie decisioni ma quando si riesce a disinteressarsi dal doverle giustificare.
Per fare un esempio: quando la faccia del mio amico Giacomo Anichini era stata montata sul corpo di un aitante tedesco che leccava il pavimento di una dark room berlinese con convincente realismo, il mio amico, che già ne aveva poca, smise di provare quel minimo di vergogna che gli rimaneva e che sentiva imposta dalla pressione sociale.
Per qualche ora era circolato sul web anche un video di Tommaso Di Vico che leggeva con trasporto emotivo un comunicato congiunto di CGIL, COBAS e UIL mentre indossava la maglia di Lulic alla Lazio. Quella con l’aquila vagamente nazista sul petto.
Ovviamente la faccenda ha riguardato anche le persone famose. Aveva fatto scalpore il video di Leonardo Di Caprio che intratteneva rapporti sessuali con una donna con più di 23 anni.
Un altro esempio è quando il mio amico Bubba, stimato professionista dell’odontoiatria, era stato inserito nel video di una gangbang interracial vestito da sexy cameriera teutonica del primo novecento. Il deep fake era talmente realistico che nessuna delle sue giustificazioni sarebbe bastata a convincere chiunque (neanche me, l’autore del deep fake) che il ricettacolo di liquidi seminali al centro del gruppo non fosse davvero lui.
Altro che “cattivi deep fake”, molto più "deep grazie deep fake". O no?